DENOMINAZIONE: FALANGHINA DEL SANNIO DOP
ANNATA: 2013 | PUNTEGGIO: 82/100 | VALUTAZIONE: BUONO OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2013 – FALANGHINA DEL SANNIO DOP | ASSOENOLOGI CAMPANIA
Per la provincia di Benevento l’anno 2013 sarà sicuramente ricordato per un andamento climatico piuttosto anomalo. L’inverno è stato mite e caratterizzato dal ripetersi di abbondanti piogge nel trimestre gennaio – marzo. L’epoca di germogliamento è stata anticipata su tutti i vitigni e in tutte le aree della provincia. La seconda metà di aprile ha mostrato una finestra di temperature al di sopra della media, che ha determinato un rapido accrescimento vegetativo. Subito a seguire nuovamente temperature più basse e piogge frequenti, hanno frenato la crescita dei germogli e la fioritura è stata tardiva e scalare con qualche problema di allegagione e acinellatura. Le abbondanti precipitazioni di marzo, maggio, giugno e della prima metà di luglio, hanno alzato la pressione della peronospora, facendo registrare degli attacchi soprattutto nelle zone tendenzialmente più calde e umide, e contemporaneamente hanno favorito lo sviluppo vegetativo. Nella seconda metà di luglio si è avuto un aumento delle temperature e sono state significative le escursioni termiche, favorendo un riallineamento delle precedenti eterogeneità. Con tali condizioni è aumentata anche la pressione dell’oidio e si sono verificate alcune grandinate. Le abbondanti piogge hanno costituito un’importante riserva idrica per le piante, pertanto le pareti fogliari dei vigneti si presentavano estese, rigogliose e molto attive, lontane da segni di sofferenza riscontrati nelle più recenti annate. Alla fine di luglio si registrava un ritardo di circa 8 giorni rispetto alle ultime due annate. I mesi di agosto e settembre sono stati caratterizzati da pochi picchi di caldo, temperature mediamente più fresche e, soprattutto, notevoli fenomeni di pioggia, che hanno confermato in maniera decisiva il ritardo già acquisito nelle fasi precedenti su invaiatura e maturazione. In questa fase si sono verificate in qualche zona delle grandinate che hanno pregiudicato le produzioni. La vendemmia è cominciata con circa 10 giorni di ritardo, e spesso è stata interrotta da eventi piovosi che hanno compromesso lo stato sanitario delle uve soprattutto nelle zone più basse. I grappoli si presentavano turgidi e con acini abbastanza pieni. Le condizioni fin qui descritte hanno determinato le condizioni per ottenere delle uve con particolari performance aromatiche ed elevati livelli di acidità. Le fermentazioni si sono svolte in maniera abbastanza regolare, senza particolari difficoltà. Nel complesso è stata una vendemmia difficile, ricca di eterogeneità, con un buon livello qualitativo raggiunto sulle varietà a bacca bianca, caratterizzati da elevati livelli di acidità e soddisfacenti espressioni aromatiche, meno performanti le varietà a bacca rossa, per la minore ricchezza in sostanze fenoliche. Tutte le varietà sono state raccolte nelle tempistiche classiche, cosa che non si verificava da un po’ di anni. Nel complesso i vini si mostrano con corposità e struttura più snelli, ma con profili distinti per eleganza e finezza.
ANNATA: 2014 | PUNTEGGIO: 82/100 | VALUTAZIONE: BUONO OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2014 – FALANGHINA DEL SANNIO DOP | ASSOENOLOGI CAMPANIA
A partire dall'inverno le precipitazioni sono state molto abbondanti, caratterizzando quest’annata per la provincia di Benevento come una delle più piovose degli ultimi anni. Le temperature medie invernali sono state però decisamente al di sopra della media, portando ad un anticipo del germogliamento delle viti in media di una settimana. Anche la primavera è stata abbastanza piovosa, richiedendo fin dall’inizio dell’attività vegetativa un notevole impegno per il controllo fitosanitario dei vigneti. Nei mesi di maggio, giugno e luglio si sono alternati brevi periodi di caldo a periodi più freddi con precipitazioni di gran lunga al di sopra della media. In particolare nella seconda decade di giugno, l’abbassamento della temperatura e le piogge hanno determinato importanti irregolarità nella fioritura. L’andamento climatico sostanzialmente fresco e umido ha richiesto anche maggiore impegno nella gestione della vegetazione e delle erbe infestanti, operazioni determinanti in annate così difficili e ricche di eterogeneità. Già dall’inizio del periodo estivo si sono registrate escursioni termiche tra giorno e notte molto significative, con temperature mediamente più basse del solito. Tutte le fasi fenologiche si sono verificate con circa 7/8 giorni di ritardo rispetto alla media degli anni più recenti. I grappoli si presentavano spargoli, manifestando le difficoltà registrate in fase di allegagione, e con acini di dimensioni contenute. Come previsto, la maturazione è stata piuttosto tardiva, con ottimali requisiti per l’espressione aromatica e la freschezza delle uve. In generale è stato un millesimo particolarmente espressivo per le varietà a bacca bianca nel Sannio, contrassegnato da vini con elevate acidità fisse e valori di pH bassi, aromi molto intensi, freschi e fragranti, profili gustativi molto freschi e snelli, con tempi di maturazione per i vini più lunghi del solito. L’equilibrio generale dei vini è spostato verso la freschezza e la longevità con minore caratterizzazione della corposità e della struttura ed una considerevole finezza ed eleganza nell’espressione varietale.
Il 5 agosto 2015, nell’ambito della manifestazione VINALIA a Guardia Sanframondi, Assoenologi Campania ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini bianchi della D.O.C. Falanghina del Sannio vendemmia 2014. La degustazione è stata effettuata da 12 professionisti esperti del settore vitivinicolo, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati. Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti. I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto. Il punteggio medio generale conseguito è stato di 82/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale tra il buono e l’ottimo. Tutte le valutazioni hanno riportato giudizi particolarmente positivi sui profili olfattivi dei campioni degustati, in perfetta coerenza con le caratteristiche dell’annata 2014 nell’espressione varietale della Falanghina del Sannio.
ANNATA: 2015 | PUNTEGGIO: 84/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2015 – FALANGHINA DEL SANNIO
L’inverno è trascorso con precipitazioni piovose abbondanti, e nella seconda parte è stato anche abbastanza freddo, nonostante gli scarsi fenomeni nevosi. Si è pertanto registrato un buon accumulo di riserve idriche nei terreni. La primavera è stata segnata da discontinuità climatiche. Mediamente fresca, sotto le medie stagionali, e caratterizzata da abbassamenti di temperatura anche repentini, che hanno portato in prima battuta ad un germogliamento tardivo e poi anche a fioriture eterogenee ed abbastanza lunghe, registrando un’allegagione con tempi lunghi ma comunque abbastanza regolare. La fine della primavera e l’estate sono stati caratterizzati da clima asciutto. La seconda parte di giugno ed il mese di luglio sono stati segnati da temperature medie molto alte senza escursioni termiche rilevanti tra giorno e notte. Da un punto di vista fitosanitario la gestione dei vigneti non ha ravvisato difficoltà, in quanto non si sono registrati momenti critici per particolari pressioni delle fitopatie della vite. Le piogge avute tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, hanno dato un importante contributo al ripristino della regolarità dei processi fisiologici e fotosintetici della pianta, inevitabilmente rallentati proprio a causa dell’enorme caldo. Ciò ha portato anche ad un recupero dell’anticipo delle fasi fenologiche precedentemente riscontrato. La seconda metà di agosto è stata caratterizzata da temperature nella media stagionale con rilevanti escursioni termiche tra giorno e notte. Agli inizi di settembre si è verificato un importante innalzamento delle temperature che hanno accelerato i processi di maturazione delle uve. La raccolta della Falanghina è avvenuta con un anticipo di circa 10 giorni rispetto alla media pluriennale dell’areale. Le uve hanno presentato un ottimo stato sanitario, con livelli zuccherini superiori alla media, acidità più basse e, in particolare, minore presenza di acido malico. Nel complesso i vini si presentano più pronti del solito.
VALUTAZIONE VINI DOP FALANGHINA DEL SANNIO 2015
Il 20 GIUGNO 2016, nell’ambito della manifestazione VINALIA 2016 a Guardia Sanframondi, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini bianchi della D.O.C. Falanghina del Sannio vendemmia 2015.
La degustazione è stata effettuata da 12 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati.
Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti.
I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto.
Il punteggio medio generale conseguito è stato di 84/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale sul valore di ottimo.
In linea generale i giudizi sui vini prodotti da Falanghina nell’area Sannio hanno rimarcato una buona concentrazione, profumi netti e decisi, e soprattutto buon equilibrio gustativo con caratteri molto marcati in termini di volume, grassezza, intensità e persistenza.
ANNATA: 2016 | PUNTEGGIO: 85/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2016
L’inizio dell’anno 2016 è stato caratterizzato da un inverno molto mite e asciutto, con temperature mediamente superiori alla media stagionale pluriennale. Solo da metà febbraio a tutto marzo si sono registrati abbassamenti delle temperature e piovosità.
Anche l’inizio della primavera è stato mite, determinando un anticipo del germogliamento di circa 10 giorni. A seguire l’andamento climatico dell’area ha presentato dei periodi di discontinuità, caratterizzati da abbassamenti di temperatura anche repentini e frequenti precipitazioni piovose, recuperando così l’anticipo sulla vegetazione.
Nella notte tra il 25 e 26 di aprile si è verificata una gelata che ha danneggiato alcuni vigneti del Sannio.
Dalla seconda decade di maggio e per tutto giugno, il manifestarsi di piogge abbondanti ha determinato un aumento della pressione della peronospora che ha reso più difficile e impegnativa la gestione dei vigneti.
La fioritura si è avuta tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, in linea con gli altri anni, ma ha avuto un decorso abbastanza irregolare, con una allegagione più prolungata che ha prodotto grappoli più spargoli.
L’estate è trascorsa con buona ventilazione, temperature comunque non eccessive, intervallate da frequenti temporali estivi, e importanti escursioni termiche tra giorno e notte. Pertanto nei vigneti si è avuto un ottimo sviluppo della vegetazione con buone condizioni di vigoria.
L’invaiatura si è svolta con regolarità e la maturazione delle uve è stata molto lenta, con importante sviluppo di precursori aromatici. Le piogge cadute nella prima metà di settembre hanno determinato un’accentuata eterogeneità nella fase finale di maturazione delle uve, spostando di qualche giorno in avanti l’inizio della raccolta.
Per le frequenti piogge estive non è stata un’annata facile per la viticoltura sannita, ma grazie alle temperature piuttosto fresche, si è avuta una vendemmia molto interessante per le varietà a bacca bianca. Vini snelli, freschi, sostenuti da elevate acidità e con profili olfattivi intensi ed eleganti.
VALUTAZIONE VINI FALANGHINA DEL SANNIO 2016
Il 22 giugno 2017, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini bianchi a D.O.C. Falanghina del Sannio della vendemmia 2016.
La degustazione è stata effettuata da 13 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, con conoscenza del territorio, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati.
Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti.
I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto.
Il punteggio medio generale conseguito è stato di 85/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale alla soglia dell’ottimo.
Tutte le valutazioni dei campioni degustati hanno riportato giudizi rimarcanti piacevoli note floreali e fruttate nel profilo olfattivo, freschezza, sapidità e agilità nel profilo gustativo, in perfetta coerenza con le caratteristiche dell’annata 2016 nell’espressione varietale della Falanghina del Sannio.
ANNATA: 2017 | PUNTEGGIO: 88/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2017
L’inizio dell’anno è stato caratterizzato da temperature molto basse, che hanno fatto scendere di alcuni gradi la media termica del periodo,e dalla presenza di neve soprattutto sulle colline più alte, che ha contribuito a ristorare le riserve idriche del suolo.
I mesi di febbraio e marzo sono, invece, stati segnati da temperature miti; così come la primavera è decorsa con clima poco piovoso e temperature sopra la media del periodo, determinando le condizioni per un anticipo del germogliamento. Un ulteriore instabilità delle condizioni meteo dalla prima decade di aprile, ha prodotto un significativo calo termico. Queste dinamiche atmosferiche hanno così determinato uno sviluppo dei germogli più eterogeneo. Nei giorni compresi tra il 19 e il 22 aprile, gelate notturne hanno condizionato le prime fasi vegetative della vite nelle zone basse, vallive e e più umide, causando notevoli problemi ai giovani germogli. Dalla fine di aprile, il ritorno dell’alta pressione ha determinato una fase stabile di bel tempo con innalzamenti di temperatura importanti e scarse precipitazioni, che hanno consentito di recuperare in parte il danno delle gelate. Le fasi di fioritura e allegagione sono avvenute in condizioni favorevoli, e si sono svolte in maniera regolare ed in tempi abbastanza brevi. A seguire, il caldo costante e l’assenza di piogge hanno caratterizzato tutta l’estate, con temperature superiori alla media del periodo e una conseguente maggiore evapotraspirazione della vegetazione, determinando una condizione di maggior stress per le piante. Dal punto di vista fitosanitario il clima asciutto ha contribuito al buono stato di salute delle piante. Alla fine di luglio, il millesimo 2017 si presentava come l’anno più siccitoso degli ultimi 15 anni, con una media di temperatura, tra fine maggio e fine luglio, tra le più alte registrate. Tali condizioni climatiche si sono protratte per tutta l’estate ed il periodo di raccolta delle uve. Si è verificato in generale un forte rallentamento dell’attività vegetativa, con un anticipo dell’agostamento e della fase d’invaiatura di circa 10–15 giorni, che si è poi protratto fino alla raccolta.
Nel complesso la vendemmia si è svolta con molta serenità e le escursioni termiche registrate da inizio settembre, hanno dato un importante contributo al risultato qualitativo. Le uve si presentavano ben mature e perfettamente integre, molto ricche di sostanze estrattive, con gradi zuccherini più elevati del solito e tenori di acidità più bassi.
VALUTAZIONE VINI FALANGHINA DEL SANNIO 2017
Il 12 luglio 2018, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini bianchi a D.O.C. Falanghina del Sannio della vendemmia 2017. La degustazione è stata effettuata da 10 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, con conoscenza del territorio, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati. Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti. I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto.
Il punteggio medio generale conseguito è stato di 88/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale al di sopra dell’ottimo.
Le valutazioni dei campioni degustati, hanno fatto emergere tratti distintivi nei vini di questo millesimo, riconoscibili nella maggiore morbidezza, concentrazione, corpo e struttura. Notevole anche la persistenza aromatica e gustativa. I profili olfattivi sono ricchi di sensazioni floreali e fruttate con complesse sfumature minerali. I valori medi attestati tra l’ottimo e l’eccellente, rimarcano tali prerogative, in perfetta coerenza con le caratteristiche dell’annata 2017 nell’espressione varietale della Falanghina del Sannio.
ANNATA: 2018 | PUNTEGGIO: 88/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
ANNATA: 2019 | PUNTEGGIO: 88/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2019
L’annata 2019 nel Sannio non ha presentato particolari problematiche. L’inverno è decorso con temperature di poco più alte rispetto alla media stagionale e precipitazioni inferiori, fino ai mesi di marzo e aprile. A fine primavera un periodo di freddo ha rallentato e riportato in linea con gli altri anni la fase di germogliamento. Le abbondanti piogge primaverili, concentrate soprattutto nel mese di maggio hanno, almeno in parte, ripristinato le riserve idriche dei suoli, fondamentali per fronteggiare la fase estiva. Le temperature particolarmente basse rispetto alla media di questo periodo, hanno contenuto la crescita vegetativa, impedendo anche lo sviluppo di fitopatie. L’irregolare andamento termico da fine maggio ha ritardato la fioritura di circa 10/15 giorni ed ostacolato l’allegagione, determinando qualche fenomeno di acinellatura. In linea generale la gestione delle vigne non ha evidenziato criticità, le uve sono arrivate tutte perfettamente sane a maturazione. I mesi di settembre e ottobre sono decorsi con giornate molto soleggiate, con buone escursioni termiche giorno/notte, che hanno favorito una perfetta evoluzione della maturazione. La vendemmia della Falanghina è iniziata con una settimana di ritardo ed ha necessitato di maggiore attenzione e impegno per le accentuate condizioni di eterogeneità. In linea generale si sono registrati valori zuccherini abbastanza elevati, acidità più basse rispetto allo scorso anno, con particolare presenza di acido malico e buona dotazione di precursori aromatici.
VALUTAZIONE VINI FALANGHINA DEL SANNIO 2019
Il 16 luglio 2020, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini bianchi a D.O.C. Falanghina del Sannio della vendemmia 2019. La degustazione è stata effettuata da 10 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, con conoscenza del territorio, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati. Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti. I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto. Il punteggio medio generale conseguito è stato di 88/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale ben al di sopra dell’ottimo. Tutte le valutazioni dei campioni degustati hanno riportato giudizi rimarcanti nel profilo olfattivo note fruttate, in particolare di frutta matura e un profilo gustativo con evidenti caratteri di pienezza, volume e rotondità. Nel complesso un profilo floreale meno accentuato rispetto alle annate precedenti e buon livello di finezza nell’espressione varietale.
DENOMINAZIONE: AGLIANICO DEL TABURNO DOCG
ANNATA: 2011 | PUNTEGGIO: 86/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2011 – AGLIANICO DEL TABURNO DOCG | ASSOENOLOGI CAMPANIA
La stagione invernale è stata alquanto prolungata e fredda, tanto da ritardare la ripresa vegetativa. La prima fase di germogliamento è stata segnata da molte piogge che non hanno tuttavia creato problemi per gli interventi in vigna. Nei mesi di maggio, giugno e luglio si è registrato un buon andamento climatico con temperature mediamente più elevate del solito e piogge di lieve intensità e ben distribuite, che hanno riportato in linea le fasi vegetative. In agosto, in corrispondenza dell'inizio invaiatura, in particolare dalla seconda decade, si sono registrate temperature elevate e piogge anche sostenute, intervenute con cadenza settimanale, che hanno giovato all’attività delle piante, consentendo una regolare e lenta maturazione, seppure un po’ anticipata. Le importanti escursioni termiche e le eccellenti condizioni sanitarie delle uve, ci hanno guidato ad una vendemmia di ottima qualità e di estrema soddisfazione per i risultati qualitativi raggiunti. Particolarmente performanti le uve rosse, sulle quali si è realizzata una vendemmia caratterizzata da particolare concentrazione, ottima maturità, buona intensità del colore, adatta alla produzione di vini di alto profilo, con profumi intensi ed eleganti, grande struttura e buon equilibrio. Per l’Aglianico è un millesimo da ricordare.
ANNATA: 2012 | PUNTEGGIO: 86/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2012 – AGLIANICO DEL TABURNO DOCG | ASSOENOLOGI CAMPANIA
Il millesimo 2012 sarà ricordato come un’annata di qualità eccellente dai produttori sanniti per i risultati vitivinicoli conseguiti. È cominciato con un inverno freddo e lungo, con abbondanti precipitazioni piovose e forti freddi glaciali nella fase finale, che hanno determinato forti abbassamenti di temperatura rispetto alle medie annuali. A febbraio le abbondanti e ripetute nevicate hanno consentito un buon rifornimento idrico del terreno e delle falde idriche. I considerevoli innalzamenti delle temperature registrati ad inizio primavera, hanno consentito il risveglio della vegetazione, portando in linea con gli altri anni l’inizio del germogliamento. I mesi di maggio, giugno e inizio luglio sono stati caldi e poco piovosi consentendo una regolare gestione agronomica dei vigneti, senza preoccupanti pressioni di malattie. Verso la fine di luglio una precipitazione meteorica ha consentito di rientrare con le temperature nelle medie stagionali ed apportare acqua ai vigneti, che hanno superato la fase di stress e continuare il ciclo vegetativo in maniera regolare. La fase di invaiatura nel mese di agosto è stata caratterizzata da temperature elevate e assenza di piogge. Tali condizioni hanno generato un anticipo delle fasi fenologiche della vite. Le precipitazioni piovose della prima metà di settembre hanno consentito alla vite di recuperare dagli stress accumulati in precedenza, e hanno contribuito anche a ripristinare le tipiche escursioni termiche tra giorno e notte di questa area viticola. Il bel tempo della seconda metà del mese e di tutto il mese di ottobre è stato l’elemento chiave per una buona maturazione delle uve. La vendemmia si è svolta con qualche giorno di anticipo rispetto ai tempi classici, con uve sane, buon equilibrio tra zuccheri e acidità, e buon livello di maturazione fenolica. Nel complesso le vinificazioni si sono svolte con regolarità ed hanno espresso in maniera netta e decisa i caratteri varietali delle uve che si producono in questo territorio, con particolari note distintive riguardo l’intensità, la persistenza, la struttura e la corposità. I vini ottenuti, per la loro composizione equilibrata, e per i livelli di concentrazione raggiunti nelle uve mature, hanno potuto esprimere eleganza e finezza anche dopo lunghi periodo di affinamento.
Il 4 settembre 2015, nell’ambito della manifestazione VINESTATE 2015 a Torrecuso, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini rossi della D.O.C.G. Aglianico del Taburno vendemmia 2012. La degustazione è stata effettuata da 10 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati. Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti. I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto. Il punteggio medio generale conseguito è stato di 86/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale sul valore di ottimo. Tutte le valutazioni dei campioni degustati hanno riportato giudizi rimarcanti nel profilo olfattivo note balsamiche, di frutti rossi maturi e violetta. Particolarmente espressivi sono stati i profili gustativi, evidenziando l’equilibrio, l’intensità, la persistenza e la densa struttura dei vini, in perfetta coerenza con le caratteristiche dell’annata 2012 nell’espressione varietale dell’Aglianico del Taburno.
ANNATA: 2013 | PUNTEGGIO: 87/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2013 – AGLIANICO DEL TABURNO DOCG | ASSOENOLOGI CAMPANIA
Per la provincia di Benevento l’anno 2013 sarà sicuramente ricordato per un andamento climatico piuttosto anomalo. L’inverno è stato mite e caratterizzato dal ripetersi di abbondanti piogge nel trimestre gennaio – marzo. L’epoca di germogliamento è stata anticipata su tutti i vitigni e in tutte le aree della provincia. La seconda metà di aprile ha mostrato una finestra di temperature al di sopra della media, che ha determinato un rapido accrescimento vegetativo. Subito a seguire nuovamente temperature più basse e piogge frequenti, hanno frenato la crescita dei germogli e la fioritura è stata tardiva e scalare con qualche problema di allegagione e acinellatura. Le abbondanti precipitazioni di marzo, maggio, giugno e della prima metà di luglio, hanno alzato la pressione della peronospora, facendo registrare degli attacchi soprattutto nelle zone tendenzialmente più calde e umide, e contemporaneamente hanno favorito lo sviluppo vegetativo.
Nella seconda metà di luglio si è avuto un aumento delle temperature e sono state significative le escursioni termiche, favorendo un riallineamento delle precedenti eterogeneità. Con tali condizioni è aumentata anche la pressione dell’oidio e si sono verificate alcune grandinate.
Le abbondanti piogge hanno costituito un’importante riserva idrica per le piante, pertanto le pareti fogliari dei vigneti si presentavano estese, rigogliose e molto attive, lontane da segni di sofferenza riscontrati nelle più recenti annate.
Alla fine di luglio si registrava un ritardo di circa 8 giorni rispetto alle ultime due annate.
I mesi di agosto e settembre sono stati caratterizzati da pochi picchi di caldo, temperature mediamente più fresche e, soprattutto, notevoli fenomeni di pioggia, che hanno confermato in maniera decisiva il ritardo già acquisito nelle fasi precedenti su invaiatura e maturazione. In questa fase si sono verificate in qualche zona delle grandinate che hanno pregiudicato le produzioni.
La vendemmia è cominciata con circa 10 giorni di ritardo, e spesso è stata interrotta da eventi piovosi che hanno compromesso lo stato sanitario delle uve soprattutto nelle zone più basse.
I grappoli si presentavano turgidi e con acini abbastanza pieni. Le condizioni fin qui descritte hanno determinato le condizioni per ottenere delle uve con particolari performance aromatiche ed elevati livelli di acidità. Le fermentazioni si sono svolte in maniera abbastanza regolare, senza particolari difficoltà.
Nel complesso è stata una vendemmia difficile, ricca di eterogeneità, con un elevato livello qualitativo raggiunto solo dove è stato fatto un attento e scrupoloso lavoro in vigna. Tutte le varietà sono state raccolte nelle tempistiche classiche, cosa che non si verificava da un po’ di anni.
I vini rossi sono caratterizzati da elevati livelli di acidità e apprezzabili espressioni aromatiche, con corposità e struttura più snelli, ma con profili distinti per eleganza e finezza.
VALUTAZIONE VINI AGLIANICO DEL TABURNO DOCG 2013
Il 19 maggio 2017, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini rossi della D.O.C.G. Aglianico del Taburno vendemmia 2013.
La degustazione è stata effettuata da 10 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, con conoscenza profonda del territorio, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati.
Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti.
I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto.
Il punteggio medio generale conseguito è stato di 87/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale sul valore di ottimo.
Tutte le valutazioni dei campioni degustati hanno riportato giudizi rimarcanti una tonalità molto viva del colore, piacevoli note di frutti rossi e viola nel profilo olfattivo, freschezza, scorrevolezza e minore concentrazione del solito nel profilo gustativo, in perfetta coerenza con le caratteristiche dell’annata 2013 nell’espressione varietale dell’Aglianico del Taburno.
ANNATA: 2014 | PUNTEGGIO: 87/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
ANNATA: 2015 | PUNTEGGIO: 87/100 | VALUTAZIONE: OTTIMO
RESOCONTO VENDEMMIA 2015 – AGLIANICO DEL TABURNO DOCG | ASSOENOLOGI CAMPANIA
L’inverno è trascorso con precipitazioni piovose abbondanti, e nella seconda parte è stato anche abbastanza freddo, nonostante gli scarsi fenomeni nevosi. Si è pertanto registrato un buon accumulo di riserve idriche nei terreni. La primavera è stata segnata da discontinuità climatiche. Mediamente fresca, sotto le medie stagionali, e caratterizzata da abbassamenti di temperatura anche repentini, che hanno portato in prima battuta ad un germogliamento tardivo e poi anche a fioriture eterogenee ed abbastanza lunghe, registrando un’allegagione con tempi lunghi ma comunque abbastanza regolare. La fine della primavera e l’estate sono stati caratterizzati da clima asciutto. La seconda parte di giugno ed il mese di luglio sono stati segnati da temperature medie molto alte senza escursioni termiche rilevanti tra giorno e notte. Da un punto di vista fitosanitario la gestione dei vigneti non ha ravvisato difficoltà, in quanto non si sono registrati momenti critici per particolari pressioni delle fitopatie della vite. Le piogge avute tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, hanno dato un importante contributo al ripristino della regolarità dei processi fisiologici e fotosintetici della pianta, inevitabilmente rallentati proprio a causa dell’enorme caldo. Ciò ha portato anche ad un recupero dell’anticipo delle fasi fenologiche precedentemente riscontrato. La seconda metà di agosto è stata caratterizzata da temperature nella media stagionale con rilevanti escursioni termiche tra giorno e notte.Agli inizi di settembre si è verificato un importante innalzamento delle temperature che hanno accelerato i processi di maturazione delle uve. La raccolta dell’Aglianico è avvenuta con un anticipo di circa 10 giorni rispetto alla media pluriennale dell’areale Taburno. È necessario sottolineare che il 15 Ottobre 2015, nella fase iniziale della raccolta dell'Aglianico, un violento nubifragio ha messo in ginocchio la viticoltura sannita. Le abbondanti piogge cadute nella notte, oltre ad ingrossare il corso dei fiumi creando allagamenti, ha portato alla saturazione idrica molti terreni del massiccio del Taburno dando origine a diversi smottamenti. Molte aziende vinicole e molte vigne sono state praticamente devastate da frane discese dai rilievi del Taburno che hanno reso impossibile la raccolta dei vigneti meglio esposti. In molti casi si sono rese impossibili anche le operazioni di cantina in quanto sono state praticamente "invase" dalle pietre e dal terreno trascinate dall’acqua. Tutto questo è confermato anche dal basso numero di campioni pervenuti alla degustazione. Le uve hanno presentato uno stato sanitario buono, con livelli zuccherini regolari, acidità più basse e, in particolare, minore presenza di acido malico. Naturalmente le abbondanti piogge hanno gravato negativamente sulla qualità generale dei grappoli prodotti nei terreni superstiti. È stato un millesimo contrassegnato da elevata concentrazione delle uve, che ha determinato qualche difficoltà nei processi di vinificazione, rendendo più impegnative le fasi di fermentazione e affinamento.
VALUTAZIONE VINI AGLIANICO DEL TABURNO 2015
Il 17 luglio 2020, Assoenologi Campania, incaricata da Sannio Consorzio Tutela Vini, ha svolto una degustazione finalizzata alla valutazione dei vini rossi a D.O.C.G. Aglianico del Taburno della vendemmia 2015. La degustazione è stata effettuata da 11 enologi professionisti, esperti di tale tipologia di vino, con conoscenza del territorio, e le valutazioni dei vini sono state fatte secondo il metodo Union Internationale Des Oenologues su campioni precedentemente anonimizzati. Tale metodo prevede che per valori pari a 100 i vini sono da considerare eccellenti; per valori pari a 86 i vini sono da considerare ottimi; per valori pari a 72 sono da considerare buoni. Valori intermedi costituiscono giudizi intermedi tra quelli descritti. I risultati ottenuti sono stati elaborati dalla media dei punteggi attribuiti dai singoli degustatori eliminando il valore più basso e il valore più alto. Il punteggio medio generale conseguito è stato di 87/100, facendo così attestare il giudizio qualitativo globale sull’ottimo. Tutte le valutazioni dei campioni degustati, dopo oltre 4 anni di affinamento, hanno evidenziato tonalità di colore non molto accentuate, intense note speziate e balsamiche con sfumature di frutti rossi e viola nel profilo olfattivo. Il profilo gustativo evidenzia una buona concentrazione, sapidità, volume, intensità, persistenza ed equilibrio gustativo, con particolare evidenza delle note acquisite con l’affinamento in legno. Da puntualizzare che tale valutazione si configura su una serie di vini di un millesimo non facile per l’espressione della varietà Aglianico, che porta i segni di un andamento climatico irregolare.